Cosa vuol dire stare bene?

Lo Stare bene, nella società in cui viviamo, è un tema molto dibattuto, specialmente come definizione generale. La locuzione “stare bene” è usata anche come sinonimo di benessere ed associata a varie condizioni definite, a seconda del contesto, come valori, requisiti, obiettivi.

A me, e magari anche a te, verrebbe da dire che stare bene sia uno stato primario, che non ha bisogno di essere associato ad altro; tant’è che nel chiedere a qualcuno che sta male: “Che cosa vuoi veramente?” è probabile che risponda: “Voglio stare bene, punto.”, con tanto di punto detto a sottolineare che il concetto è tutto lì.

Nel mio lavoro, pur dovendo tener presente l’idea generale di star bene, devo concentrarmi su come sta individualmente il paziente.

Ciascuno di noi ha il suo modo di sentire e descrivere il suo stare bene e lo può integrare (o no) con altri concetti, come il poter fare qualcosa, o lo stare in relazione con ciò che è altro da sé: persone, animali, ambienti, la natura, idee, la vita in generale.

Quindi anche la definizione soggettiva di stare bene può essere ampia.

Per me, lo stare bene è qualcosa di grande, anche quando riguarda una persona sola. Il mio lavoro e la tua collaborazione possono agganciarsi a questa grandezza e farsi ispirare quando la situazione è difficile.

È importante per me conoscere la tua idea di stare bene, ma anche la tua visione e le tue sensazioni circa il tuo problema neuro-muscolo-scheletrico, perché potrebbe essere necessario andare oltre quello che credi e fai adesso, per favorire il miglioramento dei tuoi sintomi.

Visione e sensazione sono due capacità del nostro sistema nervoso:

1) il cervello, per compiere un’azione col corpo, utilizza specifiche aree, alcune delle quali si attivano anche solo immaginando il movimento.

2) la componente sensitiva dei nervi permette al cervello di ricevere informazioni su come sta il corpo e di correggere, ad esempio, i comandi motori.

In riabilitazione, il sistema nervoso è la chiave che apre (o limita) le possibilità: se è vero che non possiamo andare contro l’eccessiva usura o la lesione della materia, è anche vero che tutto ciò che è possibile ripristinare, riprende a funzionare.

Ti esplicito che io mi occupo di riabilitazione e di terapia manuale, strumenti che fanno parte di un approccio conservativo; inoltre lavoro con tecniche indolori o sotto la soglia del dolore individuale ed effettuo esclusivamente manovre che preservano l’integrità dei tessuti.

Tuttavia, se stai affrontando una situazione complessa, in cui il tuo corpo è sottoposto a molto dolore e disfunzioni diffuse, potrebbe accadere che non sia possibile trattarti in acuto, ma attendere che il tuo corpo sia in grado di ricevere un trattamento. Potrò capire se è il caso di effettuare il trattamento solo dopo aver effettuato un’anamnesi ed una valutazione di persona.

Ritengo in ogni caso fondamentale la collaborazione con il medico specialista e tutti i professionisti sanitari di riferimento per definire il tuo problema e mettere in atto l’approccio terapeutico più completo ed utile nel tuo caso.

Se vuoi approfondire quello che ho scritto, contattami.