Diastasi addominale

Letteralmente il termine diastasi significa separazione, dislocazione. La diastasi addominale è una modifica della distanza tra i due lati del muscolo retto dell’addome dovuta ad uno stiramento del tessuto connettivo che li unisce, chiamato linea alba.
La linea alba è costituita da una sovrapposizione di fasce fibrose derivanti dallo stesso muscolo retto, dal trasverso dell’addome, dagli obliqui interni ed esterni e da fibre proprie che hanno origine dal pube e dalla faccia anteriore dello sterno.
La diastasi addominale può verificarsi sia nelle donne che negli uomini.
Si parla di diastasi a partire da una distanza tra i due fasci del m. retto di circa 2,5 cm.

Diastasi nella donna

Durante lo stato di gravidanza la donna va incontro ad una fase di distensione addominale temporanea o fisiologica, permessa dalle modifiche ormonali e tissutali che consentono all’addome di espandersi anteriormente per lasciare spazio alla crescita del feto.

Al termine della gravidanza, i tessuti dovrebbero recuperare gradualmente tono ed elasticità, soprattutto se sostenuti da un allenamento mirato di tutto il tronco.
Se invece il tessuto connettivo presente al centro dell’addome subisce delle sollecitazioni eccessive è possibile l’instaurarsi di questa alterazione di densità ed elasticità fasciale.

Fattori predisponenti per le donne nello sviluppare una diastasi addominale sono l’età (gravidanze dopo i 35 anni, per la diminuizione dell’elasticità dei tessuti), il maggior peso del bambino, gravidanze multiple, posture reiterate di eccessivo sovraccarico anteriore, movimenti ed esercizi addominali con reclutamento scorretto della parete addominale dopo il primo trimestre di gravidanza (es. sollevarsi da supine, invece che passare dal fianco).

Diastasi nell’uomo

Nell’uomo questa condizione è comunemente connessa a:
– fattori comportamentali errati nel movimento, quali ad esempio allenamenti fisici che sollecitano la parete addominale in modo scorretto, creando stiramenti eccessivi in aggiunta a pressioni positive all’interno dell’addome (cioè pressioni che spingono i visceri in basso e all’esterno)
– significativo aumento di peso acquisito in poco tempo, in cui i tessuti muscolari e fasciali non hanno avuto un tempo di adattamento elastico sufficiente.

Diagnosi e trattamento

E’ possibile ipotizzare autonomamente la presenza della diastasi addominale, tastando l’addome nella zona in prossimità dell’ombelico per verificare se le dita incontrano, o meno, una resistenza omogenea da parte della parete muscolare. Se si avverte la sensazione come di un “vuoto” o di un “buco”, si può ricorrere ad una visita medica specialistica che, con il supporto di un’ecografia, può diagnosticare se si tratta di diastasi.
In caso di diastasi addominale importante è previsto l’intervento chirurgico di addominoplastica. In fase pre operatoria, post operatoria ed in caso di diastasi contenuta è possibile ottenere dei buoni risultati attraverso una riabilitazione fisioterapica e l’utilizzo della ginnastica ipopressiva.